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Full Description
The cult of relics, encouraged by, among others, the emperor Constantine, Pope Damasus and the bishops Ambrose of Milan and Paulinus of Nola, led to the transformation of the Late Antique Italian landscape, and of suburban areas in particular. The process of gradual enhancement of the martyrs' tombs led to the creation of extensive sanctuaries, generally composed of funerary and cultic buildings, as well as service structures, pilgrims' lodgings and monasteries. The most important sanctuaries, such as those of Saints Peter in the Vatican, Paul on the Ostiense, Erasmus in Formia, Alexander in Nomentum, Felix in Cimitile, Gennaro in Naples, Felix in Venosa, Marcianus in Syracuse, and the Apostles in Concordia Sagittaria, became so popular that they justified Jerome's phrase: movetur urbs sedibus suis et currit ad martyrum tumulos. Between the 5th and 6th century, sanctuaries spread also in rural areas, usually along important roads, as documented by the site of San Canzian d'Isonzo. Analysing hypogeal and subdial contexts, Santuari e spazi confessionali nell'Italia tardoantica outlines the evolution of loca sancta, in a process that led the venerated tombs to become first memoriae, then places of worship and finally articulated sanctuaries. For the first time, the contexts of Rome are organically compared with those of the rest of Italy. Il culto delle reliquie, incentivato tra gli altri dall'imperatore Costantino, da papa Damaso e dai vescovi Ambrogio di Milano e Paolino di Nola, ha determinato la trasformazione del paesaggio italiano tardoantico, delle aree suburbane in particolare. Il processo di graduale valorizzazione delle tombe martiriali, infatti, condusse alla nascita di estesi santuari, generalmente composti da edifi ci funerari e cultuali, oltre che da strutture di servizio, alloggi per pellegrini e monasteri. I santuari più importanti, come quelli dei santi Pietro in Vaticano, Paolo sull'Ostiense, Erasmo a Formia, Alessandro a Nomentum, Felice a Cimitile, Gennaro a Napoli, Felice a Venosa, Marciano a Siracusa, nonché degli Apostoli a Concordia Sagittaria, divennero così popolari da giustifi care la locuzione di Girolamo: movetur urbs sedibus suis et currit ad martyrum tumulos. Tra V e VI secolo i santuari si diff usero anche in aree rurali, di solito lungo importanti percorsi viari, come documenta il sito di San Canzian d'Isonzo. Analizzando contesti ipogei e subdiali, il volume delinea l'evoluzione degli spazi santifi cati da reliquie, in un processo che portò le tombe venerate a divenire dapprima memoriae, quindi luoghi di culto e infi ne articolati santuari. Per la prima volta nella storia degli studi, i contesti di Roma sono messi organicamente a confronto con quelli del resto d'Italia.
Contents
Premessa ;
Prefazione ;
Introduzione ;
Roma ;
I. Le origini. Il Santo Sepolcro e i trofei di Gaio ;
II. Giustiziati per fede. Le deposizioni dei martiri ;
III. Costantino e il culto dei santi. Gli interventi imperiali in Terrasanta ;
IV. Silvestro, Giulio, Liberio. Pontefici al servizio dei santi ;
V. Papa Damaso, cultore dei martiri ;
VI. Santi stranieri ed evergeti laici. Lo sviluppo dei santuari ;
VII. Dai sepolcri agli altari. I santuari alla fine dell'Antichità ;
VIII. Conclusioni alla prima parte. I santuari romani da Pietro a Gregorio Magno ;
Italia ;
IX. Nuove comunità cristiane, nuovi santi. Il culto di protovescovi e martiri ;
X. Depositiones. I cimiteri si santificano ;
XI. La pace della Chiesa, la crescita dei santuari ;
XII. I grandi vescovi. L'esempio di Damaso ;
XIII. All'epoca dei grandi vescovi. Gli altri contesti ;
XIV. Cambiamenti. Verso la transizione altomedievale ;
XV. Conclusioni alla seconda parte. I Loca sancta trasformano il paesaggio italiano ;
Conclusioni generali ;
Bibliografia